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L’Arena – Carcere, una stoccata alla routine della cella

SCHERMA. Progetto speciale tra la società sportiva scaligera e la struttura di Montorio

Carcere, una stoccata alla routine della cella

Dieci detenuti parteciperanno a un corso settimanale cimentandosi con il fioretto, la spada e la sciabola
Magnani: «Àncora di recupero per chi sconta la pena»

L’Arena – 24/12/2016

Si tratta di sport, ma più concretamente di grande opportunità formativa. Da alcune settimane infatti e’ iniziato un progetto sociale di indubbio rilievo. E’ quello che si sta sviluppando fra la scuola di VeronaScherma e il carcere di Montorio. Una piattaforma di condivisione comune che sta producendo grandi risultati.

L’iniziativa concretamente prevede un corso di scherma rivolto ad un gruppo ristretto di carcerati, circa dieci persone e con cadenza settimanale. Una possibile àncora di recupero per chi dentro ad un carcere deve certamente scontare una pena, ma anche essere rieducato e reintrodotto alla vita quotidiana. «Abbiamo davvero trovato uno straordinario interlocutore nel carcere di Montorio», spiega Cristiano Magnani, presidente di VeronaScherma. «Ci siamo proposti noi. La nostra segretaria Silvia ha avuto questa idea, che ha subito avuto riscontri favorevoli. Inizialmente credevamo non fosse così scontato entrare in sintonia con le istituzioni carcerarie. Invece siamo stati prontamente smentiti. La direttrice MariaGrazia Bregoli ha abbattuto tutti gli ostacoli con la forza del buonsenso. E ha subito accolto con favore la proposta. Ha davvero facilitato le cose, con grande dinamismo».

Il corso di scherma, già attivo da qualche settimana, sta ovviamente insegnando soltanto i primi rudimenti della disciplina ai detenuti. Anche se non e’ questo il parametro principale del progetto.

A contare sono soprattutto la condivisione e il sentimento suscitato nei partecipanti. «I detenuti hanno risposto con entusiasmo», va avanti Magnani. «L’iniziativa piace nella sua semplicità. Non ci sono accorgimenti particolari. La scherma è una disciplina conosciuta. I carcerati stanno sviluppando anche delle buone capacità di base. Stanno vivendo l’esperienza con grande trasporto. VeronaScherma si e’ occupata di tutta l’attrezzatura del caso e i detenuti attendono questo appuntamento come svago dalla routine carceraria».

Tanto che VeronaScherma ha deciso di investire ancora di più nel progetto. L’ultima lezione del corso infatti vedrà partecipare anche i giovani tesserati della scuola, che varcheranno le porte del carcere per un allenamento condiviso.

«Saranno sicuramente ore stimolanti», ipotizza il presidente di VeronaScherma. «Per i nostri ragazzi sarà uno straordinario momento educativo. Comprenderanno sicuramente parecchi risvolti di non poco conto. Quel pomeriggio varrà più di mille ore di teoria. Anche personalmente lo attendo con ansia. Non ho dubbi, si creerà una sinergia speciale. Le premesse ci sono tutte».

Merito di VeronaScherma, ma soprattutto di istituzioni carcerarie particolarmente sensibili. Una sinergia tutta veronese, da prendere come punto di riferimento.

«O meglio come punto di partenza per successive interazioni», conclude Magnani. «La condivisione produce sempre risultati positivi. Questa ne è la dimostrazione più lampante. VeronaScherma è orgogliosa di far parte di questo progetto. Speriamo davvero ne possano seguire tanti altri».

Alessio Faccincani

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